Finalità del Gruppo di lavoro "Monitoraggio
salute Anfibi" Norme di comportamento per limitare la
diffusione di patologie tra gli Anfibi
Finalità del Gruppo di lavoro "Monitoraggio
salute Anfibi"
Nell’ultimo decennio si è assistito ad un generale declino degli
Anfibi in tutto il mondo. Molto spesso è stato dimostrato che la
causa deve essere ricercata tra le malattie e le parassitosi che
colpiscono tali Vertebrati. Anche in Italia, da alcuni anni, molte
popolazioni di Anfibi mostrano segni di malattie e, in alcuni casi,
di un netto declino (vedi il documento “Chitridiomicosi
e Anfibi” e "Occhio
alle 2 spore" nella sezione
Documenti della Commissione Conservazione).
Per questi motivi la Societas Herpetologica Italica ha impostato
un progetto nazionale di monitoraggio dello stato di salute degli
Anfibi italiani, elaborato dalla Commissione Conservazione nel 1998
(referente del gruppo di lavoro: Augusto Gentilli; Coordinatore
della Commissione Conservazione: Vincenzo Ferri). Le finalità del
gruppo di lavoro, che di fatto ha interrotto temporaneamente le
attività tra il 2003 e il 2006, sono le seguenti:
- costituire un centro di coordinamento nazionale in cui far
confluire studi e dati relativi alla diffusione delle molteplici
patologie, con particolare riferimento alla chitridiomicosi, e
malformazioni relative agli Anfibi;
- creare una Banca Dati nazionale informatizzata che raccolga
tutte le segnalazioni relative alle principali patologie negli
Anfibi (infezioni virali e batteriche, micosi, infestazioni da
protozoi o metazoi), richiedendo dati/pubblicazioni/ecc. a tutti i
ricercatori che si occupano di Anfibi e/o di patologie a loro
correlate;
- allacciare rapporti con le Istituzioni nazionali (per
collaborazioni, scambio di dati, richiesta finanziamenti, ecc.);
- promuovere/avviare azioni/interventi sperimentali per
ridurre/bloccare l’impatto delle epidemie sulle popolazioni di
Anfibi, con particolare riferimento alla chitridiomicosi
(linee-guida per le attività di campo potenzialmente “a rischio” e
operate da ricercatori, erpetologi, terraristi, ecc.)
- divulgazione delle informazioni e sensibilizzazione di
Amministrazioni e opinione pubblica sulle problematiche relative
alla salute degli Anfibi
Per qualsiasi informazione sul gruppo di lavoro o per eventuali
segnalazioni relative a morie di Anfibi, contattare il coordinatore
della Commissione Conservazione (Cristiano Spilinga).
Norme di comportamento per limitare la diffusione di
patologie tra gli Anfibi
Si ritiene opportuno indicare alcune semplici norme di
comportamento atte a prevenire la diffusione involontaria di
malattie e parassitosi tra gli Anfibi, utili per tutti i soggetti
che possono venire a contatto con gli Anfibi (ricercatori, tecnici
pubbliche amministrazioni, agenti, volontari, educatori ambientali,
ecc.).
A) Norme di comportamento generali Controllare
attentamente se sono presenti Anfibi che presentino possibili
patologie (vescicole, emorragie, ulcerazioni, gonfiori diffusi,
zampe in sovrannumero). Evitare, se possibile, di accumulare nello
stesso recipiente un numero eccessivo di animali perché anche
animali apparentemente sani possono essere portatori di malattie o
parassitosi. Disinfettare le attrezzature da campo (secchi, retini,
sacchetti, strumenti di misura) prima di riutilizzarle. La
disinfezione deve essere particolarmente accurata nel caso si operi
in località situate a notevole distanza tra loro e se frequentate da
specie differenti. Per disinfettare le attrezzature è possibile
utilizzare una soluzione di Amuchina al 5% (reperibile a basso
prezzo in farmacia) o, più semplicemente, candeggina o alcool
etilico. Dopo la disinfezione risciacquare bene per eliminare i
residui del disinfettante. Evitare di maneggiare gli Anfibi con le
mani completamente asciutte per non rimuovere il muco che ne ricopre
l’epidermide. È anche importante lavarsi accuratamente le mani prima
di spostarsi da un sito all’altro. Per ulteriori informazioni vedere
anche il documento “Chitridiomicosi
e Anfibi”.
B) Norme di comportamento in presenza di animali malati
Segnalare immediatamente la presenza di Anfibi malati o presunti
tali compilando l’apposita
scheda e, quando possibile, fotografandone alcuni individui.
Usare secchi diversi per animali sani o malati. In caso di forti
morie conservare in alcool non denaturato alcuni esemplari rinvenuti
morti.
|