Università degli Studi di Pavia

Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali

Via Taramelli 24 - 27100 Pavia - Italy
e-mail : cibra@unipv.it


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Direzione Generale Protezione della Natura

Monitoraggio e conservazione dei cetacei in Italia

CIBRA, Università di Pavia
Università di Padova
Museo di Storia Naturale di Milano

Questo progetto nasce nel 2008 grazie ad una convenzione con il MATTM (DPN/2008/28401) che prevede una articolata serie di azioni riconducibili alle seguenti aree tematiche:
  • Progetto di ricostituzione di una efficiente rete di monitoraggio degli spiaggiamenti e di unità operative di intervento in collaborazione con il Ministero della Salute
  • Costituzione e costante aggiornamento della Banca Dati Spiaggiamenti
  • Potenziamento della Banca Tessuti Mammiferi Marini dell'Università di Padova
  • Sviluppo di azioni di monitoraggio visuale e acustico sulle popolazioni di cetacei, con sperimentazione di nuove tecnologie e redazione di progetti di monitoraggio permanente
  • Redazione di linee guida per un piano di azione nazionale finalizzato alla conservazione dei cetacei
  • Redazione di linee guida per il monitoraggio del rumore subacqueo
  • Supporto ad ACCOBAMS per l'implementazione di azioni di conservazione, con particolare riguardo per le linee guida di riduzione dell'impatto rumore antropico
  • Redazione di linee guida per la riduzione del rumore antropico

Poster e video presentati al 4th MOP di ACCOBAMS (2010) :

Progetto Cetacei e Banca Dati Spiaggiamenti

Spiaggiamento di 7 capodogli in Puglia, 2009 (video, MP4)

Il progetto si è realizzato con l'Università di Padova e con il Museo di Storia Naturale di Milano, con la partecipazione di numerosi enti di ricerca nazionali e internazionali, in coerenza ed applicazione delle prescrizioni derivanti anche dagli Accordi internazionali di settore (Pelagos, ACCOBAMS, IWC, Marine Strategy) per fornire utili strumenti di conoscenza e di indagine sia al Ministero sia alla comunità scientifica degli studiosi di biologia marina e dei cetacei in particolare.

Attraverso la convenzione con il Ministero si è ricostituita la rete nazionale di monitoraggio degli spiaggiamenti e rafforzata la sinergia fra i vari enti che sul territorio nazionale intervengono e raccolgono dati sugli animali rinvenuti spiaggiati o morti in mare. In questo si sono sviluppate le sinergie con il Ministero della Salute al fine di anche di garantire la formazione di personale qualificato.

Sul fronte del monitoraggio degli animali vivi si sono sviluppate due principali linee di indagine, una basata sui survey aerei, condotti dall’Istituto Tethys di Milano e da ISPRA nel Tirreno meridionale, e l’altra basata sullo sviluppo e applicazione di tecnologie di controllo acustico dell'ambiente marino sia con strumenti trainabili (array di idrofoni) che con strumenti fissi. Poiché i mammiferi marini sono animali che usano il suono non solo per comunicare ma anche per sondare l’ambiente, i sistemi acustici consentono infatti di rilevare la presenza di cetacei anche quando sono in immersione, non visibili in superficie.

I risultati delle azioni realizzate sono stati presentati in numerosi convegni e workshop nazionali e internazionali, nonchè alle riunioni del Comitato Scientifico di ACCOBAMS. Gli aspetti acustici sono stati ampiamente discussi in un workshop internazionale nel 2009 (DCL & DE Workshop); per le problematiche relative alle piattaforme acustiche sul fondo marino  nel 2013 (18-21 ottobre) il CIBRA organizza un workshop internazionale altamente interdisciplinare ospitato dalla International School of Ethology alla prestigiosa Fondazione Ettore Majorana di Erice. Il workshop "Cetacean echolocation  and outer space neutrinos: ethology and physics for an interdisciplinary approach to underwater bioacoustics and astrophysical particles detection" sarà focalizzato sull'uso delle più avanzate tecnologie messe a disposizione dei biologi marini dalla ricerca astrofisica e oceanografica. Le prime esperienze in questo settore sono nate con il progetto NEMO-ONDE da cui sono emersi risultati e prospettive molto promettenti che trovano immediata applicazione nel monitoraggio a lungo termine al fine di supportare le politiche di controllo e di conservazione dell'ambiente richieste dalla Marine Strategy.

Le azioni di più stretta pertinenza del CIBRA sono inoltre qui delineate, con particolare riguardo per quelle azioni che hanno attivato progetti nazionali e internazionali, tuttora in corso e in sviluppo, i cui risultati saranno costantemente aggiornati su queste pagine.
  • Monitoraggio acustico del capodoglio
  • Monitoraggio acustico della balenottera e del rumore a bassa frequenza
  • Monitoraggio acustico dello zifio
  • Rete Nazionale di Monitoraggio degli Spiaggiamenti e Banca Dati Spiaggiamenti

I dati ottenuti nell'ambito di questo progetto sono in corso di elaborazione per essere forniti a ISPRA ai fini della redazione del rapporto sullo stato ecologico dei mari italiani in applicazione della Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino (Marine Strategy) emanata del Parlamento Europeo (2008/56/CE).
Lo stato ecologico deve essere determinato in base a 11 descrittori elencati nell’allegato I della Direttiva dei quali il n. 1 riguarda la biodiversità di habitat e specie e il n. 11 include il rumore subacqueo.
ERC Advanced Grant
Le azioni di monitoraggio acustico a lungo termine sono attualmente realizzate nell'ambito del progetto SMO (Submarine Multidisciplinary Observatory) di INFN e INGV con un finanziamento FIRB 2008.

Descrizione progetto SMO
Sito web progetto SMO

Monitoraggio acustico del capodoglio

Nel corso del  progetto, oltre all’analisi completa dei dati acquisiti nel progetto NEMO-ONDE degli anni 2005 e 2006, si sono sviluppati e testati nuovi metodi di indagine per fornire informazioni rilevanti per la stima delle caratteristiche della popolazione al fine di poter costruire una base di dati di riferimento sulla quale confrontare i dati che saranno prodotti, con le stesse metodiche, dalla installazione di nuove piattaforme di rilevamento acustico sia temporanee che a lungo termine. Il progetto ha inoltre portato all’attivazione di una ampia cooperazione internazionale tesa a utilizzare sistemi idrofonici cablati, inizialmente concepiti per uso geofisico, che possono fornire dati acustici in tempo reale sulla presenza di cetacei.
L’analisi degli IPI (Inter Pulse Interval) risulta particolarmente promettente per delineare la struttura della popolazione e effettuare comparazioni qualora si possa ripetere in futuro un monitoraggio a lungo termine.

Con questi progetti l’Italia si pone all’avanguardia nelle tecnologie di ascolto subacqueo ai fini del monitoraggio delle popolazioni di cetacei. Il progetto è anche indirizzato alla sperimentazione di tecniche spettro-statistiche per la misura del rumore in accordo con nuovi descrittori della qualità ambientale in corso di elaborazione a livello europeo (Marine Strategy).

Piattaforma NEMO-ONDE 2005-2006 (Catania)

All’interno del Progetto NEMO (NEutrino Mediterranean Observatory) dell’INFN, rivolto allo studio e alla rivelazione sottomarina di neutrini di altissima energia, è stata realizzata una stazione acustica sperimentale a grande profondità, chiamata OvDE (Ocean Noise Detection Experiment), per misurare il rumore acustico sottomarino. Tale stazione è stata installata nel 2005 a 2000 m di profondità 21 km al largo di Catania (Sicily, Italy) (Pavan et al., 2006; Pavan et al., 2007). Essa è stata connessa al laboratorio di terra (INFN – LNS) tramite cavi elettro-ottici per poter effettuare un monitoraggio real-time ed è stata operativa dalla fine di gennaio del 2005 a novembre 2006, con alcune interruzioni dovute a danni al cavo di trasmissione.

Lo scopo principale della stazione è stato lo studio dell’ambiente acustico sottomarino al fine di sviluppare una nuova tecnica di rivelazione basata sulla identificazione di impulsi acustici generati dai neutrini di elevata energia che interagiscono con l’acqua. L’esperimento ha avuto un carattere altamente interdisciplinare e, oltre a determinare ulteriori dati a lungo termine sul rumore acustico sottomarino, ha rappresentato una importante opportunità per studiare le emissioni acustiche dei mammiferi marini che vivono in tale area o che vi passano durante i loro movimenti stagionali all’interno del bacino del Mediterraneo. Questo esperimento e i dati da esso ottenuti hanno avuto una grande risonanza sulla stampa scientifica internazionale, con anche un articolo su Nature (Nosengo et al., 2009), e hanno consentito numerose presentazioni a convegni internazionali (Pavan et al., 2006, 2008; Zardin et al., 2011; Pavan et al., in stampa) ponendo l’Italia all’avanguardia nel settore.

NEMO-OvDE lungo un periodo di 314 giorni ha raccolto un totale di 7359 files, che sono stati ascoltati, classificati e analizzati. L’esperimento ha trovato un’inaspettata presenza di animali poichè il 58% dei giorni conteneva almeno un individuo (Zardin et al., 2011a e 2011b; Pavan et al., in press). Poichè la raccolta dati non è stata omogenea abbiamo calcolato il tasso di presenza dei capodogli come il numero delle registrazioni in cui vi era presente almeno un individuo sul numero totale delle registrazioni. In entrambe gli anni il 23% dei campioni orari sono da considerare positivi riguardo la presenza di animali.

Poster progetto NEMO-ONDE

La presenza degli animali non risulta costante durante l’anno, ma mostra due picchi in Aprile e Ottobre, suggerendo che gli animali non risiedano nell’area di fronte a Catania ma vi entrino e escano seguendo esigenze biologiche. Questo è coerente con il comportamento della specie e la letteratura scientifica recente che prova intensi spostamenti di gruppi di animali all’interno del Mediterraneo.

Le seguenti tabelle mostrano i risultati mensili di presenza di capodoglio (Physeter macrocephalus) nei files registrati; nei mesi indicati in corsivo la piattaforma non è stata operativa per ragioni tecniche.

Team analisi dati: F. Zardin, E.Internullo, G.LaManna, G.Pavan


2005

 n° di giorni con campioni

Giorni con Pm

% per mese

Gennaio

7

3

43%

Febbraio

8

2

25%

Marzo

 

 

 

Aprile

22

14

64%

Maggio

20

20

100%

Giugno

18

9

50%

Luglio

31

10

32%

Agosto

31

22

71%

Settembre

24

7

29%

Ottobre

26

10

38%

Novembre

30

18

60%

Dicembre

14

2

14%

Totale

231

117

51%


2006

 n° di giorni con campioni

Giorni con Pm

% per mese

Gennaio

 

 

 

Febbraio

 

 

 

Marzo

 

 

 

Aprile

 

 

 

Maggio

 

 

 

Giugno

 

 

 

Luglio

25

15

60%

Agosto

27

0

0%

Settembre

21

0

0%

Ottobre

20

16

80%

Novembre

7

4

57%

Dicembre

 

 

 

Totale

100

35

35%



La mole di dati raccolti consente nuovi tipi di indagine per stimare dimensione e struttura della popolazione. L’analisi degli IPI (Inter Pulse Interval) risulta particolarmente promettente per delineare la struttura della popolazione e effettuare comparazioni qualora si possa ripetere in futuro un monitoraggio a lungo termine, anche in aree diverse.
L'analisi di un primo campione di registrazioni ha fornito risultati promettenti per quanto riguarda la stima del numero e delle dimensioni degli animali rilevati e della loro direzione di movimento. L'analisi di un campione di registrazioni ha mostrato un range dimensionale da 9 a 13.5 m.
L'applicazione estensiva di questi metodi di analisi richiede però lo sviluppo e applicazione di metodi automatici in grado di produrre risultati affidabili pur nella variabilità delle condizioni di rumore ambientale e di distanza e orientamento degli animali. A questo fine in corso studi e prove per applicare metodi automatici che consentano l'analisi completa dei dati disponibili. I dati prodotti dal progetto grazie a un team di esperti che ha analizzato le registrazioni rappresenta la essenziale base di dati per valutare l'affidabilità dei metodi automatici e quindi validarne i risultati e l'applicabilità con minima supervisione.


Capodogli misurati tra il 7 e il 19 ottobre 2005 ottobre 2005. Sono evidenti alcuni esemplari che sono stati rilevati più volte. Misure in metri stimate con la formula di Growcott. Elaborazione Dr F.Caruso INFN Catania e Univ. di Messina.

I dati acustici finora raccolti sono ora utilizzati per lo sviluppo di nuovi metodi di analisi e di misura degli IPI grazie anche alla collaborazione con il team di H.Glotin dell’Università di Tolone Sud-Var, Laboratoire des Sciences de l'Information et des Systèmes - DYNamique de l'Information “LSIS - DYNI” (Benard et al., 2010).

I risultati del progetto sono stati ampiamente ripresi dalla stampa internazionale, tra cui la prestigiosa rivista Nature che ha pubblicato l'articolo "The neutrino and the whale" sul numero 462, del 3 Dicembre 2009.

Nature: http://www.nature.com/news/2009/091202/full/462560a.html
write to cibra@unipv.it to get a copy of the article.

PhysicsToday: http://blogs.physicstoday.org/newspicks/2009/12/the-neutrino-and-the-whale.html

Comunicato ANSA: http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/natura/20091222192035001690.html

Science 2007: http://www.sciencemag.org/cgi/content/summary/315/5816/1199d

Registrazioni selezionate di NEMO-ONDE sono stati messi a disposizione dei partecipanti al 4° international workshop on "Detection, Classification and Localization of Marine Mammals using Passive Acoustics", tenutosi Pavia nel 2009, con lo socopo di testare e comparare differenti algoritmi di analisi su una comune base di dati. Gli atti sono stati pubblicati su Applied Acoustics nel 2010.

Nel 2015, dopo diversi anni dedicati all'analisi della ingente mole di dati rccolti e allo sviluppo di nuovi algoritmi di analisi è pubblicato su PlosOne un importante articolo sull'analisi delle dimensioni dei capodogli tramite l'IPI.

PlosONE - 2015 - Caruso et al.

Piattaforma SMO-SN1 2012 (Catania)

La piattaforma SN1 è stata installata sul fondale a 2000m di profondità 21 km al largo del porto di Catania nel luglio 2012 nell'ambito del progetto SMO (Submarine Multidisciplinary Observatory); basata sul modulo GEOSTAR sviluppato da INGV, ospita un modulo acustico INFN con caratteristiche di rilevamento acustico analoghe a OvDE ma adotta un protocollo di trasferimento dati più avanzato che consente l’integrazione dei flussi di dati da più piattaforme e un più efficiente e flessibile sistema di archiviazione e distribuzione dei dati agli Enti interessati alla loro analisi (Favali et al., in stampa).

Oltre a quattro idrofoni a banda larga, campionati a 96 kHz, è installato un idrofono a bassa frequenza 1-1000 Hz che rileva i segnali a bassa frequenza di interesse geofisico (rilevamento sismico e microsismico) e oceanografico (analisi di onde precursori di tsunami); tale idrofono risulta anche idoneo al rilevamento dei segnali acustici della balenottera (15-25 Hz) e consente per la prima volta di rilevare acusticamente la presenza della specie nel Mar Ionio.

La trasmissione dei dati dalla piattaforma ai laboratori INFN-LNS avviene su fibra ottica con protocolli proprietari. Ai laboratori i dati vengono archiviati in un formato AES32 compatibile e resi disponibili via rete agli Enti utilizzatori.

I dati sono trasformati in formato .wav standard a 16 bit e trasferiti in ftp al server della Banca Dati Acustica del CIBRA il quale li mette a disposizione tramite ftp al personale dedicato all’analisi che poi provvede a salvare i risultati in una cartella condivisa tramite DropBox.

I dati bioacustici relativi a capodoglio e balenottera vengono elaborati da una equipe di esperti coordinata da CIBRA.

Team analisi dati: F. Zardin, E.Internullo, F.Caruso, A.Passini

Le seguenti tabelle mostrano i risultati di presenza mensile del capodoglio (Physeter macrocephalus).

2012

 n° di giorni con campioni

Giorni con Pm

% per mese

Luglio
23
1
4,3%
Agosto
26
1
3,8%
Settembre
30
6
20%
Ottobre
22
1
4,5%
  Novembre



  Dicembre



Totale
101
9
8,9%


Monitoraggio acustico della balenottera e del rumore a bassa frequenza

La piattaforma SMO-SN1 (Favali et al., in stampa), oltre a 4 idrofoni a banda larga impiegati per il monitoraggio dei capodogli e altri odontoceti, integra un idrofono a bassa frequenza 1-1000 Hz che rileva i segnali a bassa frequenza di interesse geofisico (rilevamento sismico e microsismico) e oceanografico (analisi di onde precursori di tsunami); tale idrofono risulta anche idoneo al rilevamento dei segnali acustici della balenottera (15-25 Hz) e consente per la prima volta di rilevare acusticamente la presenza della specie nel Mar Ionio.

Il monitoraggio nella banda 1-1000 Hz è inoltre indirizzato alla misura del rumore, in particolare di origine antropica, per fornire statistiche a lungo termine sui livelli e strutture spettrali. La concomitante registrazione di dati AIS consentirà anche l’individuazione e il tracciamento delle navi più rumorose per stimare il loro contributo al rumore di fondo nelle bande di frequenza utilizzate dai misticeti per comunicare.

I dati bioacustici vengono elaborati da una equipe di esperti coordinata da CIBRA.

La trasmissione dei dati dalla piattaforma ai laboratori INFN-LNS e quindi all’INGV, responsabile dei dati geofisici) avviene su fibra ottica con protocolli proprietari. I dati acustici a bassa frequenza (campionamento a 2 kHz) sono registrati in files di 10 minuti. Per ogni ora un file di 10 minuti viene trasformato in formato .wav standard a 16 bit e trasferito in ftp al server della Banca Dati Acustica del CIBRA.

Date le caratteristiche dei segnali di balenottera, stereotipate e non confondibili con altri segnali, è in corso di test un sistema automatico di riconoscimento che per ora affianca l’operatore, in attesa di una completa validazione del metodo. E’ tuttavia da notare l’intenso rumore a bassa frequenza prodotto dal traffico navale che si manifesta in modo molto variabile, con livelli e frequenze che possono mascherare i segnali delle balenottere quando si ha il passaggio di navi rumorose nell’area di rilevamento.



Spettrogramma (0-125 Hz, 160 sec) con rilevamento acustico di balenottera in condizioni di basso rumore di fondo.


Spettrogramma (0-125 Hz, 160 sec) con elevato rumore di fondo dovuto al passaggio di una nave. In queste condizioni è molto difficile rilevare la presenza di segnali di balenottera e certamente il rumore presente riduce considerevolmente la distanza di comunicazione fra gli animali.

Il monitoraggio nella banda 1-1000 Hz è pertanto anche indirizzato alla misura del rumore, in particolare di origine antropica, per fornire statistiche a lungo termine sui livelli e strutture spettrali. La concomitante registrazione di dati AIS consentirà anche l’individuazione e il tracciamento delle navi più rumorose per stimare il loro contributo al rumore di fondo nelle bande di frequenza utilizzate dai misticeti per comunicare.
Questa parte del progetto consente una valutazione dell'impatto del rumore a bassa frequenza dovuto al traffico navale e consentirà di produrre una statistica del rumore e del livello di mascheramento dei segnali di comunicazione della balenottera ai fini della valutazione dello stato ecologico dei nostri mari in accordo con la Marine Strategy che individua nel rumore uno degli elementi di valutazione (descrittore 11).



Spettrogramma compatto che mostra i cambiamenti di livello e struttura spettrale del rumore nell'arco di 24 ore (24 segmenti di 10 minuti - 0-1000Hz)

I risultati di questo lavoro sono pubblicati in un articolo su PlosONE:

Sciacca et al. 2015. PlosONE

Piattaforma ANTARES-AMADEUS (Tolone)

Nell’ambito del progetto LIDO e degli obiettivi di EMSO, in Mediterraneo è stato implementato il progetto AMADEUS (A Module for the Acoustic Detection Under the Sea) facente parte della piattaforma ANTARES, progettata per il rilevamento ottico e acustico dei neutrini, collocata sulle coste mediterranee della Francia a una profondità di oltre 2000 metri, 40 km a sud di Tolone.

Nell’ambito del progetto LIDO è stata promossa l’integrazione di sensori acustici a banda larga per scopi bioacustici, tuttavia anche in questo caso l‘integrazione degli strumenti bioacustici in infrastrutture preesistenti ha comportato diversi problemi e limitazioni nella qualità e quantità dei dati acustici. La collocazione dei sensori AMADEUS consente tuttavia il rilevamento acustico delle molte specie di mammiferi marini stanziali o frequentanti le coste liguro-provenzali; data la collocazione a grande profondità AMADEUS si è rilevato in particolare utile e funzionale per la detezione dei capodogli.

La discontinuità di acquisizione nei primi periodi di attività nel 2012 rende difficile comparazioni fra le piattaforme SN1 e AMADEUS, tuttavia si confida che l’estensione temporale dell’acquisizione acustica, che si prevede continuare per i prossimi 3-5 anni, possa fornire dati inediti sulla popolazione di capodogli del Mediterraneo.
E’ inoltre stata concordata l’installazione in AMADEUS di un modulo acustico sviluppato da INFN, identico a quelli impiegati in SN1.

Grazie a un accordo con l’Università Politecnica della Catalogna (UPC, Spagna), che ha in gestione l’acquisizione dei dati bioacustici da AMADEUS, è stato possibile programmare l’acquisizione di files in formato compatibile con NEMO-ONDE e SMO-SN1 a partire da settembre 2012.
La gestione dei dati acustici è affidata a UPC con il quale il CIBRA ha stipulato un accordo di collaborazione per la condivisione dei dati bioacustici e per lo sviluppo di strategie di analisi comuni e compatibili con il progetto SMO.
Ai fini del presente studio, da settembre 2012, i files acustici vengono acquisiti e archiviati in formato .wav in porzioni di 5 minuti per ora per poter applicare gli stessi metodi e protocolli applicati a ONDE e SN1.
I dati vengono trasferiti alla Banca Dati Acustici dell’Università di Pavia tramite hard disk in quanto le infrastrutture di trasmissione dati esistenti non consentono e un celere trasferimento via rete.

Attualmente i dati acustici acquisiti da ANTARES-AMADEUS sono ascoltabili e visibili in real-time su sito realizzato da UPC nell'ambito del progetto LIDO:
http://www.listentothedeep.com/acoustics/index.html
Sul sito sono inoltre visibili registrazioni di repertorio di NEMO-ONDE e i dati acustici di altre piattaforme di rilevamento acustico subacqueo. Sono stati acquisiti 2100 files del periodo settembre 2012 a gennaio 2013.

E' tuttavia in attivazione il progetto CETAGEO che prevede un accordo diretto con il progetto ANTARES per avere l'elaborazione dei dati acustici in tempo reale attraverso il laboratorio LSIS - DYNI dell'Università di Tolone Sud-Var.

Monitoraggio Zifio

Nel progetto sono stati realizzati specifici strumenti per il rilevamento acustico dello Zifio (Ziphius cavirostris), specie schiva, difficilmente avvistabile, particolarmente sensibile al disturbo antropico e al rumore in particolare, considerata a rischio per la particolare predisposizione allo spiaggiamento se esposta a sonar.
Il CIBRA ha realizzato un prototipo di towed array che si è dimostrato capace di rilevare la presenza di zifi in immersione oltre i 400 metri di profondità in un range stimato di oltre 2km. Il prototipo è stato richiesto per la crociera di ricerca MED 09 organizzata da WHOI – Woods Hole Oceanographic Institution, NURC – NATO Undersea Research Center, ONR – Office of Naval Research, e SPAWAR – US Navy con la NRV Alliance, piattaforma particolarmente silenziosa e pertanto idonea al rilevamento acustico dei mammiferi marini.
Durante la crociera sono stati effettuati monitoraggi acustici e visuali dedicati allo Zifio in tre aree:
Isole Baleari, Mare di Alboran, e Tirreno Centrale. L’area del Tirreno Centrale presenta diverse caratteristiche oceanografiche potenzialmente adatte allo Zifio e dati sporadici disponibili sia da spiaggiamenti che avvistamenti indicano la presenza di una comunità consistente, tuttavia mai studiata ne valutata in termini di distribuzione e densità.
Il prototipo sviluppato al CIBRA è quindi stato  utilizzato per un breve survey lungo la costa orientale della Sardegna e nel Tirreno Centrale a sud del margine inferiore del Santuario Pelagos. I rilievi sia visuali che acustici hanno consentito di rilevare una consistente presenza di capodogli nell’area della Sardegna Sud-Orientale e la presenza di una popolazione di Zifio nell’area i mare a nord-est della Sardegna, lungo margine sud-orientale del Santuario Pelagos
Il sistema di rilevamento acustico e il modello di riconoscimento dei segnali di zifio è descritto in Zimmer & Pavan 2008 e Pavan ett al., 2009.
Con gli stessi strumenti, nel 2010 è stata organizzata una crociera di ricerca nell’alto Tirreno con una barca a vela e motore di 14 metri. La crociera, denominata Zifio 10, pur ridotta a causa delle cattive condizioni meteo-marine, ha prodotto eccellenti risultati dimostrando l’utilizzabilità di una piattaforma mobile a basso costo per lo studio della distribuzione dello Zifio e confermando la presenza dello Zifio lungo il margine sud-orientale del Santuario Pelagos.
Nel 2011 gli strumenti testati nel 2009 e 2010 sono stati utilizzati per tre survey in Mar Ligure con la NRV Alliance del NURC (SIRENA 11).
Nel 2012 è stato effettuato uno studio acustico sugli zifi in Mar Ligure con l'Università di St Andrews (UK) e Woods Hole Oceanographic Institution (dati in elaborazione)



Mappa GIS degli avvistamenti e dei contatti acustici realizzati nelle tre fasi della crociera Sirena 11. La griglia mostra le aree effettivamente indgate visualmente e acusticamente (da Maugeri G., Tesi 2012).

Survey aereo del Tirreno Meridionale

Nell'ambito della convenzione il survey è stato condotto da parte dell’Istituto Tethys, in collaborazione con il Dottor Giancarlo Lauriano dell'ISPRA, nell'area del Mar Tirreno meridionale. La metodologia di studio  per la conduzione di questi monitoraggi (Distance Sampling da piattaforma aerea) è la medesima sviluppata e utilizzata nell'ambito dei progetti recentemente finanziati dal Ministero dell'Ambiente per fornire un quadro omogeneo della distribuzione di mammiferi marini nei mari italiani.


Avvistamenti di stenella striata.



Avvistamenti di altre specie
(bphy=balenottera comune; ggri=grampo; ttru=tursiope; zcav=zifio; usd=delfinide non identificato).


da Panigada S. (Istituto Tethys) e Lauriano G. (ISPRA), Report 2011


Monitoraggio Spiaggiamenti

Negli ultimi anni i cetacei del Mediterraneo sono stati oggetto di attente osservazioni per l’importanza che queste specie rivestono come indicatori dello stato di salute delle acque. La crescente preoccupazione per l’accumularsi nel mare di residui inquinanti, il ripetersi di fenomeni infettivi causa di aumentata mortalità tra i mammiferi marini, l’aumentata carica parassitaria constatata negli animali spiaggiati, il sospetto di fioriture algali anomale e – non ultima – la preoccupazione per l’incrementato e ripetuto verificarsi di spiaggiamenti potenzialmente dovuti ad attività sonore antropiche, sono alcuni degli aspetti che hanno ricevuto notevole attenzione da parte di MinAmbiente e di MinSalute e naturalmente anche da parte degli studiosi del settore.
Per affrontare tali situazioni, MinAmbiente ha creato due strutture di raccolta e distribuzione di dati e campioni nonchè una Unità di Pronto Intervento in grado di agire tempestivamente sul territorio nazionale. L’aumento della casistica riportata negli ultimi anni, l’estensione progressiva del monitoraggio all’intera rete costiera italiana e le interazioni con altri Dicasteri e i rispettivi riferimenti tecnici nazionali e territoriali, richiedono un coordinamento accurato e una fase di formazione armonica e sinergica che permetta di dare le raccogliere le informazioni in maniera corretta e completa. L’impianto normativo della costituenda Rete Nazionale Spiaggiamenti è in via di ultimazione con gli accordi tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero della Salute.
Negli ultimi anni le strutture sopra nominate hanno concretamente fornito, in coerenza ed applicazione delle prescrizioni derivanti anche dagli Accordi internazionali di settore (Pelagos, ACCOBAMS) utili strumenti di conoscenza e di indagine sia a MinAmbiente sia alla comunità scientifica degli studiosi di biologia marina e dei cetacei in particolare. In vista degli accordi con MinSalute a questi centri verrà verosimilmente chiesto una crescente integrazione e scambio con gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (d’ora in avanti IZS). Attualmente tali strutture sono  a disposizione per l'implementazione della Marine Strategy.

Rete nazionale di monitoraggio degli spiaggiamenti e Banca Dati Spiaggiamenti

La rete nazionale creata e gestita dal Centro Studi Cetacei nel 1986 sulla base dell’azione di volontari si è progressivamente sfaldata e successivamente al 2004 è risultata evidente una significativa diminuzione delle segnalazioni di spiaggiamenti e una riduzione delle aree monitorate.
Parallelamente alla riduzione delle attività del CSC hanno iniziato ad operare singoli ricercatori e organizzazioni locali senza alcun coordinamento nazionale, con il risultato di una grave frammentazione e dispersione di dati.
Con la costituzione della BDS nel 2006 (Convenzione MATTM 12/12/2005) si è ricostituita la raccolta centralizzata delle informazioni, e progressivamente si è ricostituita una rete nazionale di segnalazione degli spiaggiamenti e di rilevamento di dati scientificamente utili.
La BDS contiene oltre 4000 segnalazioni di spiaggiamenti (al 31.12.2012 4052 spiaggiamenti per un totale di 4168 esemplari).

La Banca Dati Spiaggiamenti è gestita dall'Università di Pavia per conto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La BDS è nata nell'ambito di una convenzione con il MATTM (2005-2007) e si è ulteriormente sviluppata nell'ambito della convenzione con il MATTM sulla conservazione e monitoraggio dei cetacei in Italia.
La BDS opera in stretto coordinamento con la Banca Tessuti dell'Università di Padova e il Museo di Storia Naturale di Milano.

La segnalazione di animali spiaggiati da parte dei cittadini deve essera fatta alla Capitaneria di Porto di zona oppure attraverso il numero blu 1530. In questo modo viene tempestivamente attivata la catena operativa creata da Ministero dell'Ambiente e Ministero della Salute per il recupero e lo studio degli animali spiaggiati. Sono la Capitaneria di Porto e gli Enti che intervengono successivamente (principalmente IZS, ASL, ARPA) a fornire i dati alla Banca Dati.

numero blu delle
                          Capitanerie di Porto

Questa rete ha mostrato la propria efficacia nell'affrontare il problema delle stenelle che nel primo quadrimestre 2013 si sono spiaggiate sulle coste tirreniche con frequenza dieci volte superiore alla media degli ultimi anni. Gli Istituti Zooprofilattici stanno eseguendo i necessari esami isto-patologici per comprendere le cause della moria.

Intervista su ClassTV sul tema degli spiaggiamenti e della moria di stenelle nel Mar Tirreno che la Banca Dati Spiaggiamenti ha evidenziato con i dati online

Logo BDS Informazioni sulla Banca Dati Spiaggiamenti

Accesso alla Banca Dati

Considerandone l'importanza a livello dell'intero Mediterraneo, la banca dati è anche fruibile in lingua inglese

La segnalazione degli spiaggiamenti viene effettuata inviando la scheda di segnalazione, scaricabile in formato pdf compilabile dal sito della BDS, via fax o email. Le segnalazioni pervenute vengono verificate con i partner del Museo di Storia Naturale di Milano e con la Banca Tessuti dell'Università di Padova.
Email spiaggiamenti@unipv.it      

Per informazioni, comunicazioni, suggerimenti, scrivere a spiaggiamenti@unipv.it o a cibra@unipv.it

La BDS ha sede presso il CIBRA ed è gestita da

Gianni Pavan
CIBRA - Università di Pavia
gianni.pavan@unipv.it
Michela Podestà
Museo di Storia Naturale di Milano
michela_podesta@hotmail.com
Elisabetta Bernuzzi
CIBRA - Università di Pavia
elisabetta.bernuzzi@unipv.it

La Banca Dati è attiva su molti fronti e costituisce un elemento importante per l’implementazione della Marine Strategy (EU 2008/56). In tal senso ISPRA, in un ambito di collaborazione istituzionale, utilizza le informazioni fornite e elaborate dalla Banca Dati per la redazione del rapporto sullo stato delle popolazioni di cetacei dei mari italiani. Su richiesta ACCOBAMS, le informazioni contenute nella Banca Dati sono confluite nella Banca Dati MEDACES. La Banca Dati viene regolarmente consultata da molti enti e ricercatori sia nazionali che internazionali e ne è riconosciuta l’importanza dalla Marina Militare Italiana, dal Centro NURC della NATO (ora CMRE), e dalla European Defence Agency che ha promosso un progetto (PoMM – Protection of Marine Mammals) per la creazione di un sistema europeo di database per la protezione dei mammiferi marini. La tempestività di aggiornamento e la georeferenziazione dei dati costituiscono un elemento essenziale per tutti gli utilizzatori.

MMMTB - Banca per i tessuti dei mammiferi marini del Mediterraneo
Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione, Università di Padova, resp. Prof. Bruno Cozzi
CERT - Gruppo di intervento per le Emergenze sui cetacei spiaggiati,
Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione, Università di Padova, resp. Dr Sandro Mazzariol


Pavan G., Bernuzzi E., Cozzi B., Podestà M., 2013. La rete nazionale di monitoraggio degli spiaggiamenti di mammiferi marini. Atti 44 Congresso SIBM. Biol. Mar. Mediterr. (2013), 20: 262-263.


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Tesi di laurea e dottorato svolte su questo tema


 


 


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