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Secondo una consuetudine ormai tradizionale, nella coerenza dell’impegno a cui il Centro Interdipartimentale di Servizi Musei Universitari rivolge costante attenzione, viene proposta al pubblico e alle scolaresche una rassegna di esemplari del Museo di Scienze dell’Università, recentemente restaurati.

Tema di quest’anno sono dunque i Cetacei, i grandi mammiferi marini dall’aspetto pisciforme, protagonisti di miti e leggende, oggetto in passato di cacce indiscriminate a scopo industriale, ora tutelati da regole internazionali per la salvaguardia e la sopravvivenza delle specie.

I Cetacei, molto interessanti dal punto di vista evolutivo, sono presenti nel Museo della nostra Università in modo significativo anche se numericamente non cospicuo, trattandosi di reperti storici la cui provenienza risale al XVIII e XIX secolo.

Se lo scheletro di una balenottera comune è per dimensioni l’elemento portante della mostra, i reperti osteologici di una balena della Groenlandia sono gli unici esemplari della specie presenti in un museo italiano e sono di rilevante significato storico essendo stati donati a Lazzaro Spallanzani, il fondatore del museo, nel 1793. Anche il cranio di un narvalo, eccezionalmente provvisto di due denti, è una curiosità di interesse scientifico e non è comunemente ritrovabile tra i reperti dei musei naturalistici.

Le caratteristiche strutturali di alcune specie di Odontoceti sono rilevabili attraverso una serie di preparati anche fossili che evidenziano le differenziazioni dei più grandi colonizzatori dei mari e degli oceani, verso i quali autorevoli scienziati nel campo della biologia marina rivolgono i loro studi e le loro ricerche. Nonostante le numerose osservazioni, le conoscenze sui mammiferi marini sono infatti per molti aspetti ancora parziali.

Con questa mostra, che rende fruibile anche agli esterni un frammento del consistente patrimonio scientifico universitario, per troppi anni rimasto un bene per i soli specialisti, si vuole aggiungere un altro tassello alla diffusione della cultura, i cui sviluppi a Pavia hanno origini molto lontane. L’intento è proprio quello di divulgare la conoscenza secondo uno sviluppo sempre più consono alle tradizioni in abbinamento alle conoscenze della scienza moderna.

Sta infatti anche assumendo sempre più interesse l’ipotesi di allestimento di un Museo di Storia Naturale le cui potenzialità consentirebbero la realizzazione di una struttura di ampio respiro e di grande rilevanza in ambito non solo scientifico e non solo locale.

Roberto Schmid

Rettore dell’Università degli Studi di Pavia

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