prevenzione avvelenamenti: cosa fare funghi velenosi
Le sindromi a lunga latenza sono le più pericolose perchè possono essere causate da funghi che provocano danno epatico o renale a distanza anche di giorni dall'ingestione.
L'ingestione di funghi misti può mascherare il reale tempo di comparsa dei sintomi (breve latenza a cui si sovrappone una lunga latenza).
Esistono poi le cosiddette intossicazioni "non vere" causate da specie fungine "commestibili" che creano disturbi in genere gastrointestinali dovuti alle seguenti circostanze:
Si consiglia di NON CONSUMARE FUNGHI:
INTOSSICAZIONI DA FUNGHI
I funghi possono causare:- Intossicazioni a breve latenza (comparsa dei sintomi entro 4-6 ore dal pasto)
- Intossicazioni a lunga latenza (comparsa dei sintomi oltre le 6 ore dal pasto).
Le sindromi a lunga latenza sono le più pericolose perchè possono essere causate da funghi che provocano danno epatico o renale a distanza anche di giorni dall'ingestione.
L'ingestione di funghi misti può mascherare il reale tempo di comparsa dei sintomi (breve latenza a cui si sovrappone una lunga latenza).
Esistono poi le cosiddette intossicazioni "non vere" causate da specie fungine "commestibili" che creano disturbi in genere gastrointestinali dovuti alle seguenti circostanze:
- preparazione inadeguata (cottura insufficiente o mancata prebollitura)
- ingestione di un pasto eccessivo di funghi
- cattivo stato di conservazione.
- dapprima bisogna sottoporre il fungo ad una prolungata prebollitura (almeno 30 minuti). L'integrità dei funghi non viene intaccata perchè la carne è molto compatta; il locale di cottura deve essere aerato
- in seguito si rovesciano i funghi in uno scolapasta e si verifica che tutta l'acqua di cottura venga persa
- I funghi vanno poi posti a bagnomaria in una bacinella e si lasciano in ammollo per circa 30 minuti
- A questo punto bisogna eliminare tutta l'acqua ed i funghi possono essere cucinati a piacere oppure conservati sott'olio.
- Armillaria mellea (chiodini)
- tutte le specie del genere Morchella (spugnole)
- le Helvella commestibili.
LUOGHI COMUNI DA SFATARE
- I funghi velenosi sono ripugnanti, vischiosi, con colori sgargianti, hanno odore fetido, sapore acre ed amaro, emettono un succo lattiginoso e la loro carne, dopo sezione, cambia colore (alcuni funghi velenosissimi e mortali non possiedono nessuna di queste connotazioni repulsive)
- I funghi mangiucchiati o tarlati sono di buona qualità in quanto gli animali li addentano ed evitano istintivamente quelli velenosi (molti animali si cibano tranquillamente di funghi mortali per l'uomo)
- I funghi velenosi cucinati rivelano la loro tossicità coagulando il latte, annerendo l'aglio, il cucchiaio o la moneta d'argento, ingiallendo il prezzemolo etc. (non succede mai, anche quando si cucinano funghi dal sapore squisito ma mortali)
- Allo scopo di evitare l'avvelenamento è bene far provare i funghi sospetti agli animali domestici come cane, gatto, coniglio etc... (tutti gli esseri viventi hanno un metabolismo diverso tra loro e reagiscono alle sostanze tossiche in modo diverso e imprevedibile)
- Ritenere innocui funghi mangiati che non abbiano procurato disturbi dopo alcune ore e quindi mangiarne altri uguali al pasto successivo con fiducia e tranquillità (i funghi più velenosi e mortali con lunga incubazione creano disturbi anche uno o più giorni dopo il consumo)
- Non affidarsi a "conoscitori pratici, all'amico, all'esperto del posto"; l'unico vero sistema è quello di conoscerli e di recarsi in un centro ASL dai micologi abilitati negli orari stabiliti o su appuntamento.
Si consiglia di NON CONSUMARE FUNGHI:
- in caso di insorgenza di dubbi sulla commestibilità (umiltà anche per raccoglitori esperti)
- non utilizzare libri per il riconoscimento (non sono descritti tutti i funghi; i funghi non sono fatti con lo stampino - condizioni meteorologiche possono alterarne i caratteri distintivi - PERICOLO DI CONFONDIMENTO!)
- non raccogliere e consumare ovuli (pericolo di confondimento tra A. cesarea, A. phalloides, A. muscaria)
- in quantità abbondanti
- in pasti ravvicinati (problema della lunga latenza con possibile incremento del carico tossico)
- crudi (se non pochissime specie che si prestano all'uso) o non adeguatamente cotti. La maggior parte dei funghi mangerecci provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti
- ai bimbi, alle donne in gravidanza o in allattamento
- di dubbia provenienza con segni di alterazione o di prolungata conservazione
IN CASO DI DISTURBI
- al primo sospetto o ai primi sintomi di malessere recarsi immediatamente al Pronto Soccorso o all'Ospedale più vicino
- non tentare di contrastare i sintomi al domicilio!
- tenere a disposizione eventuali avanzi del pasto e dei funghi consumati
- fornire indicazioni sul luogo di raccolta e/o consumo, sul raccoglitore o luogo di acquisto, sulle modalità di conservazione, preparazione e consumo ed ogni altro elemento utile per l'identificazione delle specie fungine consumate.