Francesco
Barbieri è morto a Pavia il 22 settembre 2001. Socio fondatore della Societas
Herpetologica Italica e coordinatore della Commissione Atlante, aveva 57 anni ed era
professore associato di Zoologia applicata all'Università di Pavia.
Laureato in Scienze biologiche nel 1969, ha iniziato la carriera accademica nello stesso
anno come Conservatore del Museo dell'Istituto di Zoologia; professore incaricato di
Zoologia dal 1975 e professore associato di Zoologia applicata dal 1980, ha anche
ricoperto importanti incarichi istituzionali quale direttore del Corso di Perfezionamento
in Gestione faunistica dal 1986 al 1989 e, recentemente, quale presidente del Comitato
tecnico-scientifico del Centro Interdipartimentale Servizi Musei Universitari. Nell'ambito
di convenzioni tra enti pubblici e Università di Pavia, ha tenuto seminari di
qualificazione per operatori impegnati nella tutela e gestione del territorio. Al di fuori
dell'ambito universitario, ha partecipato in qualità di docente a numerosi corsi
ministeriali e regionali di aggiornamento per un moderno insegnamento della biologia,
rivolti a insegnanti di diversi ordini.
Questo sintetico curriculum non può certo bastare a delineare adeguatamente la figura di
docente, ricercatore, collega e amico di Francesco Barbieri, "Checco" come da
molti familiarmente e con confidenza veniva chiamato.
Docente particolarmente apprezzato per l'impostazione applicativa delle sue lezioni e per
la preparazione concreta che offriva in zoologia, il suo valore di maestro è testimoniato
dalle oltre 70 tesi sperimentali di laurea di cui è stato relatore. E ancor più dalla
spontanea e sentita partecipazione alle esequie da parte di tantissimi studenti di anni
recenti e passati.
La sua bravura di ricercatore, capace di affiancare costantemente alla ricerca di base
un'intensa attività di ricerca applicata, mancherà ai tanti colleghi che con lui hanno
collaborato nelle ricerche sulla biologia dei Vertebrati e nelle attività organizzative
delle società nazionali di ornitologia e di erpetologia di cui è stato animatore. La
lista delle 150 pubblicazioni di Francesco Barbieri si sta ancora allungando con i lavori,
ormai postumi, che riportano gli studi da lui seguiti fino agli ultimi giorni.
Dotato di una profonda curiosità e passione per l'ambiente naturale e formato all'impegno
sociale, ha ottenuto rilevanti risultati nella conservazione della natura. Questo impegno
si è concretizzato sia nella produzione scientifica specialistica sia in indirizzi di
politica ambientale per la realizzazione di importanti progetti finalizzati allo studio e
alla conservazione della fauna e dell'ambiente. Tra questi, fondamentali sono stati i
contributi per la costituzione del Parco Lombardo della Valle del Ticino, di alcuni parchi
di interesse sovracomunale e della rete di riserve naturali della provincia di Pavia.
Della sua convinta dedizione alla Societas Herpetologica Italica, siamo stati testimoni e
non occorrono tante parole: basti ricordare il suo impegno nel coordinamento della
Commissione Atlante e nell'organizzazione - già in un tempo doloroso - del 3° Congresso
Nazionale di Pavia nel settembre 2000. Per onorarne la memoria, l'assemblea dei soci gli
ha dedicato la Sezione Lombardia, che porterà quindi il suo nome. E altre iniziative
seguiranno, sicuramente, da parte dell'erpetologia italiana.
Francesco Barbieri mancherà a molti, me compreso, ai quali è stato maestro e compagno di
lavoro: sempre disponibile e generoso nel condividere la passione per la natura e
l'interesse per la ricerca ambientale durante le tante uscite di campo, le escursioni, i
viaggi, le riunioni.
Ma, soprattutto, Checco mancherà per essere stato un insostituibile amico, di cui ognuno
serberà a lungo i ricordi personali. E dell'amico, dal tempo delle comuni esperienze nel
gruppo scout, è difficile parlare perché il dolore è ancora pesante.
Franco Bernini |