Gli spiaggiamenti  di M. Borri Indietro Indice Avanti

Lo spiaggiamento, singolo o in massa, di cetacei è un fenomeno ormai conosciuto da tutti e da molto tempo. Le cause che determinano lo spiaggiamento di animali vivi sono al centro di un dibattito aperto che dura ininterrottamente ormai da molti decenni. Le teorie sono varie, ma si può con ragionevole prudenza affermare che tale evento può essere provocato di volta in volta da cause diverse, singole o combinate. Pertanto cause individuali, patologie o comunque situazioni di difficoltà individuale, possono indurre un animale a portarsi in prossimità della costa alla ricerca di un bassofondo sul quale appoggiarsi per poter respirare senza eccessivo sforzo. Se l’animale appartiene a una specie dal comportamento sociale particolarmente sviluppato, può succedere che gli individui del branco seguano fino a terra quello o quelli di loro che sono in difficoltà. Certamente anche cause ambientali, quali ad esempio anomalie locali nel campo geomagnetico, al quale sembra che i cetacei siano sensibili, possono provocare fenomeni di spiaggiamento talvolta anche massiccio.  Per i Cetacei che invece arrivano a terra ormai morti, spinti dalle correnti e/o dalle mareggiate, la determinazione delle cause di morte assume un aspetto di estrema importanza per la valutazione dello stato di salute delle popolazioni e dell’impatto antropico operato dalle attività umane direttamente in mare o sulla costa. Ma gli spiaggiamenti di Cetacei sono una fonte di informazioni notevole perché dalle carcasse recuperate si possono ricavare notizie e dati riguardanti la biologia, l’ecologia, le patologie delle specie mediterranee e il livello di contaminazione e quindi lo stato di salute dei nostri mari.   

In Italia il monitoraggio degli spiaggiamenti di carcasse o il soccorso di animali vivi lungo tutti gli 8000 km di coste nazionali, viene effettuato dal Centro Studi Cetacei (CSC) della Società Italiana di Scienze Naturali. Questa struttura operativa è nata nel 1985 durante il I° Convegno Nazionale sui Cetacei tenuto a Riccione nei giorni 18/19/20 ottobre  per iniziativa del Museo Civico di Storia Naturale di Milano e su invito dell’Adriatic Sea World di Riccione, che ne curò l'organizzazione e l’ospitalità.

Per attivare il Progetto Spiaggiamenti fu determinante la sponsorizzazione di Europ Assistance Italia S.p.a., che offrì gratuitamente il proprio servizio di centralino telefonico 24 ore su 24, tuttora operante, per ricevere da tutta Italia le segnalazioni riguardanti i Cetacei spiaggiati o in difficoltà. Contemporaneamente ebbe fondamentale importanza la collaborazione che il Ministero della Marina Mercantile assicurò mediante le Capitanerie di Porto e rispettive suddivisioni amministrative, quali organi di controllo del litorale maggiormente qualificati a segnalare lo spiaggiamento di Cetacei.

Il CSC per il “Progetto spiaggiamenti” è organizzato sulla base di una rete periferica nazionale costituita da 17 Unità Operative distribuite in 12 regioni, facenti capo a 17 Corrispondenti di Zona (C. Z.). Questi ultimi sono responsabili nei confronti del Centro Studi Cetacei dell'operato nel loro ambito territoriale con una serie di compiti vari fra i quali i prioritari sono stabilire e mantenere contatti con tutte le Autorità locali che sono coinvolte durante ogni evento di spiaggiamento e organizzare e coordinare tutte le fasi dell'intervento.

Ogni volta che si verifica uno spiaggiamento si pone in atto la seguente procedura:

1) lo spiaggiamento viene rilevato dalle Autorità locali (Capitanerie di Porto, Carabinieri, Guardie di Finanza, Guardie Forestali etc.) o da privati cittadini;

2) viene data notizia dell'evento telefonando a Europ Assistance (02/58241) che provvederà ad informare la sede operativa del CSC;

3) dalla sede operativa viene avvisato il Corrispondente di Zona del CSC competente per territorio, al quale vengono trasmesse tutte le informazioni ricevute;
4) il Corrispondente di Zona, dopo aver controllato direttamente  e avuta conferma dell’evento, attiva il proprio gruppo di intervento e, d'intesa con le Autorità locali, organizza l’intervento.

Questo si articola in varie fasi. Nella prima viene effettuata l’ispezione della carcassa, la sua identificazione specifica e il rilevamento di standard biometrico. è compito del C. Z., inoltre, provvedere per l'esecuzione dell'esame necroscopico da parte di personale veterinario specializzato, coordinare il prelievo di campioni di organi e di tessuti per analisi batteriologiche, virologiche e parassitologiche e per le varie ricerche di coloro che, tramite il CSC, ne hanno fatto richiesta.  Di estrema importanza è la seconda fase dell'intervento, a completamento della prima, consistente nel recupero irrinunciabile, totale o parziale, dei reperti osteologici e nella loro musealizzazione, che deve essere garantita con ogni mezzo dal Corrispondente di Zona.

Dalla sua costituzione il CSC ha effettuato circa 2600 interventi con un ingente recupero di materiali osteologici che sono andati ad arricchire le collezioni di molti Musei naturalistici. Inoltre la mole di dati raccolti è tale da costituire una preziosa banca a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale.

L’Italia è l’unico paese del Mediterraneo e dell’Europa ad avere organizzato e attivato una rete nazionale per il monitoraggio degli spiaggiamenti dei Cetacei e a pubblicarne un consuntivo annuale.

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